
La provincia bergamasca riserva per gli appassionati interessanti riscoperte dell’ambiente naturalistico
Il Parco della Gola del Tinazzo a Castro
Il movimento di custodia del territorio nasce da un’idea di Legambiente che ha una diffusione ramificata in tutto il territorio nazionale. Il leader combattivo di Legambiente Alto Sebino- via Rocca 6 Castro- è Massimo Rota che , coadiuvato dai sodali, ha compiuto un piccolo miracolo. Un po’ di storia. Nel 1897 don Alessio Amighetti, sacerdote e studioso della natura, stampa “ La gola del Tinazzo” in cui descrive e decanta le meraviglie della forra del Tinazzo prima della prevista deviazione (nel 1916) dell’acqua del fiume Borlezza attraverso una galleria artificiale che scarica a lago. “ ..l’idea era di rendere accessibile al pubblico il burrone mediante un sentiero tagliato nella roccia a poca altezza dal livello ordinario del torrente su tutta la sua lunghezza. Ora quel sentiero sta per diventare inutile perché tra poco verrà deviato al punto in cui precipita nella spaccatura e il fondo di questa rimarrà asciutto e accessibile a tutti…reso asciutto il fondo del burrone credo che con poca spesa si agevolerà il passaggio sicuro a tutti. Io credo che in tutta Europa non si dia un orrido più interessante, più emozionante di quello che sarà allora il nostro Tinazzo per chi lo vorrà visitare”. Molto tempo è passato e molte cose sono cambiate da allora. Sul delta creato nei secoli dalle devastanti alluvioni del Borlezza si sono insediate importanti attività siderurgiche che hanno creato centinaia di posti di lavoro: La Franchi –Gregorini all’inizio secolo poi ILVA, poi Italsider, poi Lucchini. Nel 2009 è proprio la Lucchini (proprietaria dell’intero comprensorio) che con lungimiranza stipula con Legambiente una convenzione di comodato d’uso gratuito per 60 anni di un’area di 20.000 metri quadrati per la costituzione di un parco pubblico- oasi naturale-percorso didattico per studenti e turisti. Nei decenni il luogo era diventata una vergognosa e inesauribile discarica di materiali più eterogenei gettati dall’alto della strada provinciale soprastante. Qui è cominciato ed è tuttora in corso il miracolo del recupero dell’area da parte del gruppo Rota che ha operato per mesi con grandi sacrifici personali per rimuovere la vergogna ( si veda www.parcogoladeltinazzo.org) ed oggi è in grado di guidare i visitatori per una visita interessante sotto il profilo storico, geologico, botanico, faunistico. E’ così possibile osservare l’erosione glaciale, quella impetuosa e modellatrice delle acque, un sottobosco ricco di felci, di campanule, di uccelli ed animali selvatici, della salamandra pezzata ma soprattutto del raro gambero di fiume che sopravvive solo in acque non inquinate. I volontari del circolo di Castro sono disponibili tutti i sabati pomeriggio fino al 30 agosto, tempo permettendo, con partenza presso la chiesa del cimitero alle spalle dell’abitato. Segnaliamo , ai confini del parco, una ben attrezzata e molto frequentata palestra di roccia lungo un’antica mulattiera.
Polentì
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