notiziario

SALUTO DEL PRESIDENTE
Quest’anno voglio aprire questo nostro notiziario con una riflessione sul rapporto tra il turismo e
l’ambiente; un connubio troppe volte contraddittorio, che spesso e volentieri porta a prese di
posizione divergenti, alimentando sterili polemiche che non aiutano a sviluppare le potenzialità
del nostro territorio.
La varietà paesaggistica e culturale italiana, la scoperta delle tradizioni locali, può trasformare
la vacanza in un’occasione per arricchire la propria personalità e le proprie conoscenze.
Viaggiare in modo consapevole e attento permette di non appiattire le differenze e le peculiarità
delle destinazioni.
Legambiente Alto Sebino da sempre ha messo a disposizione la propria esperienza di
associazione ambientalista al servizio di nuove e concrete iniziative di
Con il progetto SEB1, di qualche anno fa, abbiamo proposto un’offerta di attività sportive,
naturalistiche e culturali fatte nel pieno rispetto dell’ambiente, con l’obiettivo di ridurre gli
impatti ambientali, preservando il patrimonio del nostro bel territorio.
Questo perché il paesaggio, indipendentemente dal suo valore intrinseco, essendo “ambiente
di vita delle persone” che quindi influisce sulla qualità della vita, deve essere soggetto a
Tutto ciò in assoluto accordo con uno sviluppo economico sostenibile, progettato ed attuato
con il coinvolgimento sociale delle popolazioni locali.
In questi ultimi anni, anche nel nostro paese, la politica dell’ambiente, sembra trovare più larga
presa e maggiore eco anche se poi non sempre gli orientamenti e le
soluzioni adottate dai nostri amministratori, mostrano chiarezza e validità di contenuti.
Il nostro sforzo è quello di stimolare le istituzioni a sviluppare politiche e progetti che abbiano
una sia dal punto di vista della tutela come dello sviluppo del
nostro territorio. La direzione corretta è quella di focalizzare l’attenzione sul sistema fiume, lago
e montagna come percorso privilegiato per la valorizzazione anche economica del nostro bel
territorio.
una
competizione valida per il trofeo
mondiale 2015, che ha visto al via
centinaia di moto da enduro che
hanno percorso decine di chilometri
su sentieri, pascoli, mulattiere e alvei
di torrenti montani, con partenza dal
comune di Rovetta. Si è trattato di
una grande competizione sportiva,
che ha richiamato migliaia di
appassionati; ma per l’ennesima
volta
Il turismo incontra l’ambiente
“turismo sostenibile”.
tutela e riqualificazione.
forte valenza ambientale,
Il 20/21 giugno si è disputata la 42^ edizione del trofeo ”Valli Bergamasche”,
si è riproposta una
nell’opinione pubblica,
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competizione molto meno appassionante tra sport motoristici e ambiente.
Valutazione delle conseguenze dannose col piano di
manutenzione e ripristino dei tracciati
percorso chiuso e
controllato per moto da enduro
soddisfare le esigenze di tutela del territorio di una fruibilità
regolamentata per tutti gli appassionati di enduro.
Con profondo rammarico prendiamo atto che, a distanza di cinque anni, poco è stato fatto di
quanto concordato; assistiamo rammaricati al consueto balletto delle responsabilità. Ancora
una volta, le istituzioni sono venute meno agli impegni che avevano preso verso i cittadini,
tradendone le aspettative e la fiducia. E, ciliegina sulla torta, un altro mondiale enduro sul
nostro territorio.
realizzazione del percorso unico per
gli enduristi delle nostre tre valli,
è stata l’ennesima occasione persa,
Valorizzazione intelligente, che porti con sé ricadute economiche permanenti, al contrario di
quella, legata al singolo evento, che è stata presa a pretesto per concedere i permessi delle
gare motociclistiche.
L’occasione dell’ennesimo mondiale “enduro” ci ha dato la possibilità di puntare ancora una volta il dito
contro questa assurda modalità di vivere il nostro territorio; i motociclisti mettono a rischio l’equilibrio
naturale di sentieri, prati e boschi con le loro scorribande senza alcuna regolamentazione.
5 anni fa, in occasione della 41^ Valli Bergamasche, gara valida quale 3° prova del Campionato Mondiale di
Enduro, tenutasi a Lovere il 22 e 23 maggio 2010 le Amministrazioni comunali di Lovere, Bossico, Costa
Volpino, Rogno, Cerete, Songavazzo, la Comunità Montana dei “Laghi Bergamaschi e della Valle Seriana si
erano riunite con il Moto Club Bergamo e le associazioni ambientaliste WWF Bergamo, Legambiente Alto
Sebino, Italia Nostra sez. Valle Camonica, CAI Lovere e gli Amici del Museo Civico Scienze naturali Lovere,
per valutare gli aspetti organizzativi e le ricadute ambientali dell’evento.
La relazione prodotta, intitolata:
era stata riconosciuta da tutti come novità assoluta per
questo tipo di manifestazioni per la Provincia di Bergamo. Senz’altro elemento imprescindibile sia per la
garanzia di tutela ambientale e di attuazione di quanto previsto dal Regolamento Regionale n° 5/ 2007.
Era stato da tutti convenuto che la competizione di Lovere avrebbe rappresentato il momento
fondamentale per riprendere e portare a conclusione la realizzazione di un
, già proposto dalle Amministrazioni comunali di Bossico, Castione della
Presolana, Cerete, Endine Gaiano, Fino del Monte, Lovere, Onore, Rogno, Rovetta, Songavazzo, Sovere,
Costa Volpino in data 31 ottobre 2009 alla Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, di Valle di Scalve, di
Valle Seriana, di Vallecamonica ed al Moto Club Bergamo e di Costa Volpino.
Con questo impegno, condiviso da tutte le parti in causa, si era ritenuto di aver trovato una strada
innovativa per la soluzione di un problema che da anni era irrisolto. Con questa soluzione, era possibile
e, nello stesso tempo,
In attesa della realizzazione di questo progetto erano stati assunti i seguenti impegni:

  1. intervento di ripristino e recupero integrale di alcuni tratti del percorso, da anni in situazioni di
    degrado, da parte del Moto Club di Bergamo.
  2. intensificazione delle attività di vigilanza e di controllo del territorio con il coinvolgimento di
    tutti i soggetti abilitati alla funzione e con il coordinamento delle Amministrazioni Comunali e
    Comunità Montane.
    La nostra posizione è chiara in merito all’utilizzo del nostro bel territorio:
    L’unica opzione percorribile, perché per noi è il male minore, è la
    al fine di regolamentarne l’attività, riducendo al minimo l’impatto
    ambientale. Ribadiamo ancora una volta che il mondiale di enduro 2015, con la sua cassa di risonanza
    mediatica, per dare visibilità a questa proposta, con lo scopo di
    trovare la soluzione di una problematica che si trascina ormai da troppi anni.
    Noi crediamo che sia un’altra la strada da seguire; a tal proposito proponiamo una grande alleanza tra i
    comuni di Bossico, Lovere e Costa Volpino, con lo scopo di creare un tavolo di concertazione al fine di
    mettere in pista progetti che vadano sempre più nella direzione della valorizzazione ambientale del nostro
    territorio.


    prendiamo le distanze da
    queste manifestazioni e rimarchiamo le ricadute ambientali negative.
    Massimo Rota
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    GOLETTA DEI LAGHI
    COMUNICATO STAMPA
    LA GOLETTA DEI LAGHI A CASTRO (BG) PRESENTA I
    DATI DEL MONITORAGGIO SCIENTIFICO SUL LAGO
    D’ISEO
    IL 50% DEI PUNTI INDAGATI (CANALI E FOCI DEI
    FIUMI) PALESANO CRITICITA’ ANCORA DA RISOLVERE E
    RICEVONO UN GIUDIZIO DI “FORTEMENTE INQUINATI”
    L’equipaggio del Cigno Azzurro stamattina ha reso noti i
    risultati delle analisi che i tecnici di Legambiente hanno
    realizzato nelle acque del lago lombardo. La quantità di
    batteri fecali, in 4 punti su 8, risulta doppia oltre i limiti
    consentiti dalle norme vigenti. Legambiente: “Sembra
    proprio che in alcune località le cose non vogliano
    cambiare. Ci vuole più incisività e convinzione da parte
    di amministrazioni locali ed enti gestori”
    CASTRO (BG), 3 LUGLIO 2015 – Questa mattina
    nell’ambito di Festambiente Laghi, sul lungolago di
    Castro, la Goletta dei Laghi ha presentato i dati dei
    monitoraggi effettuati sul lago di Iseo, in Lombardia. La
    campagna nazionale di Legambiente, realizzata in
    in questa
    ricca e lunga tappa – la quinta del 2015 – ha indagato
    le criticità che ancora si ripresentano in diverse località
    del bacino diviso tra le province di Brescia e Bergamo.
    In base a quanto è emerso dal monitoraggio scientifico
    puntuale – effettuato, quindi, in determinati punti
    indicati anche dai cittadini tramite * – il
    Lago d’Iseo anche quest’anno palesa delle difficoltà,
    (escherichia coli ed enterococchi intestinali).
    Si tratta, nello specifico, dello sfioratore comunale nel
    canale industriale di Pisogne (BS), della foce del fiume
    Oglio a Costa Volpino (BG), dello scarico presso il
    pontile Nord a Monte Isola ma in località Peschiera e
    della foce del torrente Rino a Tavernola Bergamasca
    (BG).
    imposti dalla normativa vigente in Italia,
    invece, gli altri 4 punti oggetto dei monitoraggi della
    Goletta dei Laghi: la foce del torrente Borlezza a Castro
    (BG), il punto di fronte al porto di Siviano a Monte Isola
    (BS), la foce del torrente Calchere a Sulzano (BS) e la
    foce del torrente Bagnadore a Marone (BS).
    “Quello che si evince da questi dati – commenta
    presidente del Circolo Legambiente
    Alto Sebino -, nello specifico quelli relativi alla foce
    dell’Oglio a Costa Volpino, è che anche quest’anno nulla
    è stato fatto per alleggerire il peso degli scarichi dei
    comuni della Val Camonica, in uno dei più bei fiumi del
    nostro territorio. Sono ormai 6 anni che registriamo
    dati estremamente negativi in quel punto: ne dobbiamo
    aspettare altrettanti affinché si cambi rotta? Sarebbe
    tardi, i danni ambientali ed economici risulterebbero
    insostenibili”.
    collaborazione con il COOU (Consorzio
    Obbligatorio Olii Esausti) e Novamont,
    SOS Goletta
    problematiche che coinvolgono il 50% delle
    località coinvolte dall’indagine microbiologica
    mirata all’individuazione di batteri fecali
    Quattro
    punti su 8 risultano, secondo il giudizio del Cigno
    Azzurro, “fortemente inquinati”.
    Entro i limiti
    Massimo Rota,
    Festambientelaghi 2015
    PROGRAMMI PER IL 2016
    Approfitto di questo notiziario per fare ancora una volta i doverosi
    ringraziamenti a tutti coloro che a vario titolo hanno lavorato per la
    buona riuscita della manifestazione.
    E’ stata una bella festa, faticosa, però coronata da quel successo di
    pubblico che ci aspettavamo. Il menù è stato apprezzato, quindi …
    bingo!
    La lista dei ringraziamenti è lunga:
  • Bigio che purtroppo non ha potuto partecipare alla fase
    esecutiva, ma è stato sul pezzo in tutta la fase progettuale,
  • Norma vero jolly della cucina,
  • Giusi che quest’anno ci ha fornito un sistema informatico
    senza il minimo intoppo,
  • Dori l’aiuto cuoco,
  • Armida e Gina le nostre signore della polenta,
  • Stefania ai formaggi coadiuvata da Sabrina ed Elisa,
  • Dino l’artista della composizione della grigliata e la sua
    signora Eugenia alle insalate e non solo,
  • Simon il forgista !!
  • Silvia tuttofare, dalle cipollate alle caponate al decoro dei
    piatti,
  • Mila, braccio destro di Giovanni new-entry in cucina,
  • Sonia e Dario una coppia ormai affiatata,
  • Andrea e Diego alle comande,
  • Marco, Anna e Marzia al Bar H,
  • Maurizio in sala e Luciana in cucina come sempre affidabili
    e instancabili,
  • Ivo che ha portato quella ventata di dolce pazzia,
  • Dario, Antonio, Bianca, Federico, Tamara, Lucrezia,
    Ludovica, Mariapaola, Sara, Tobia, Marco, Nadir e Salvatore
    i nostri valorosi addetti al servizio in sala,
  • Monica, Mara e Remo i lavapiatti,
  • Giancarlo il guardiano notturno,
  • Augusto l’addetto all’approvvigionamento degli alimenti,
  • Il mitico Claudio alla raccolta differenziata,
  • Roberta, Luca, Nicola ed Erminia del progetto Angelman,
  • Bianca per il progetto “Ci vorrebbe un amico”,
  • Patty e Antonella, le lascio per ultime perché a loro voglio
    fare un ringraziamento particolare.
    Un MONUMENTO per quanto hanno fatto prima, durante e
    dopo la festa.
    Quest’anno possiamo dire che siamo stati veramente una squadra!
    Per l’anno prossimo quattro sono i grandi progetti da sviluppare:
    1) Festambientelaghi che ormai è un appuntamento
    irrinunciabile per il nostro territorio.
    La nostra proposta di una cucina di qualità si è ritagliata un posto di
    riguardo nel programma delle feste estive di piazza. L’anno
    prossimo ci saranno importanti novità, che sveleremo in primavera.
    2) Terminare i lavori di ristrutturazione della casetta del parco
    3) Iniziare la promozione del nostro parco, mettendo a
    disposizione personale qualificato per le visite guidate che
    sempre più ci vengono chieste da turisti e scolaresche.
    4) Continuare l’educazione ambientale nelle scuole.
    Progetti ambiziosi che ci impegneranno per tutto il 2016, che
    sicuramente richiederanno un grande impegno da parte di tutti, ma
    che ci daranno grandi soddisfazioni.
    Un grazie ancora a tutti
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    “Le questioni della sponda bergamasca – dichiara
    , presidente del Circolo Legambiente Basso
    Sabino – sono le stesse di quella bresciana. Non può
    essere solo un problema di risorse, ma anche di buona
    politica gestionale. Discorso a parte va fatto per
    Montisola, dove la nuova amministrazione deve risolvere
    il prima possibile il problema. Stiamo parlando di una
    delle più grandi isole lacustri d’Europa, un patrimonio
    naturalistico da tutelare senza alcun indugio”.
    Legambiente anche quest’anno, il settimo consecutivo,
    ha monitorato la foce del Borlezza, riscontrando
    valori microbiologici entro i limiti.
    Speriamo che sia l’inizio di un trend positivo, anche se
    ci fa pensare che sia
    solo una contingenza fortunata. Dal 2009 al 2014 i
    campioni rilevati sono risultati sempre superiori ai limiti,
    per questo guardiamo ai dati di oggi
    .
    “Ciò che fa la Goletta dei Laghi – spiega
    , direttrice di Legambiente Lombardia – è
    quello di andare ad indagare le criticità dei bacini
    lacustri, con particolare attenzione soprattutto dove
    intravediamo un rischio più elevato di inquinamento,
    così come viene indicato dal Dlgs 116/2008. Siamo
    ormai oltre la metà del 2015, anno in cui la direttiva
    Dario
    Balotta
    per la
    prima volta
    in assenza di investimenti seri
    con la giusta
    prudenza
    Barbara
    Meggetto
    quadro 2000/60/CE stabilisce il termine affinché tutti i
    corpi idrici italiani raggiungano uno stato ecologico
    buono. Traguardo che non si può definire raggiunto nel
    lago d’Iseo”.
    Anche quest’anno il
    . Attivo da 31 anni, il garantisce
    la raccolta degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio
    nazionale, che vengono poi avviati al recupero. L’olio
    usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei
    lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle
    automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto
    pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere
    smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di
    un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie
    grande come sei piscine olimpiche. A contatto con
    l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile
    che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di
    respirare. “La difesa dell’ambiente, in particolare del mare
    e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della nostra
    azione”, spiega il presidente del COOU Paolo Tomasi.
    L’operato del Consorzio con la sua filiera non evita solo
    una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto
    pericoloso, ma lo trasforma in una preziosa risorsa per
    l’economia del Paese.
    Consorzio Obbligatorio degli Oli
    Usati è main partner della storica campagna estiva
    di Legambiente COOU
    Il monitoraggio scientifico
    Legenda:
    I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di
    tecnici che anticipa di qualche giorno
    l’equipaggio impegnato nella
    comunicazione. Le analisi chimico-fisiche
    vengono effettuate direttamente in situ con
    l’ausilio di strumentazione da campo
    mentre i campioni per le analisi
    microbiologiche sono prelevati in barattoli
    sterili e conservati in frigorifero, fino al
    momento dell’analisi, che avviene nel
    laboratorio mobile entro le 24 ore dal
    prelievo. Come da normativa “il punto di
    monitoraggio è fissato dove si prevede il
    maggior afflusso di bagnanti o il rischio più
    elevato di inquinamento in base al profilo
    delle acque di balneazione. I parametri
    presi in considerazione sono gli stessi
    previsti per i controlli sulla balneazione in
    base al Decreto Legislativo del 30 maggio
    2008 n° 116.
    INQUINATO: Enterococchi Intestinali
    maggiore di 500 UFC/100ml e/o
    Escherichia Coli maggiore di 1000
    UFC/100ml
    FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi
    Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o
    Escherichia Coli maggiore di 2000
    UFC/100ml
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    Twitter: @golettadeilaghi
    Web: www.legambiente.it/golettadeilaghi
    PROVINCIA COMUNE PUNTO GIUDIZIO
    GOLETTA DEI
    LAGHI 2015
    Bergamo Costa Volpino Foce del fiume
    Oglio
    Fortemente
    inquinato
    Bergamo Tavernola
    Bergamasca
    Foce torrente
    del Rino
    Fortemente
    inquinato
    Bergamo Castro presso la foce
    del torrente
    Borlezza
    Entro i limiti
    Brescia Monte Isola
    (Siviano)
    di fronte al
    porto di
    Siviano
    Entro i limiti
    Brescia Monte Isola
    (Peschiera)
    Scarico presso
    pontile nord
    Fortemente
    inquinato
    Brescia Pisogne Sfioratore
    comunale nel
    canale
    industriale
    (Loc. Arsena di
    Pisogne)
    Fortemente
    inquinato
    Brescia Sulzano presso la foce
    del torrente
    Calchere
    Entro i limiti
    Brescia Marone Foce del
    torrente
    Bagnadore
    Entro i limiti
    I RISULTATI DEI MONITORAGGI SCIENTIFICI NEL LAGO D’ISEO
    Per consultare i dati online: http://www.legambiente.it/golettaverdemap/
    Youtube: https://www.youtube.com/playlist?list=PLwzS_z5O4767oDLh-IiBORwkAE5RweBrg
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    Lavori di recupero
    alla casetta del parco
    Proseguono i lavori per il recupero del manufatto dell’ex
    acquedotto che diventerà la nostra sede e il luogo per
    l’accoglienza dei visitatori del parco. Crediamo che le
    fotografie più delle parole diano l’idea di quanto è stato
    fatto. Ancora molto c’è da fare e ce la faremo!
    A sinistra: compaiono i primi mobili
    Sotto: notare il cancello con il logo di LEGAMBIENTE
    Pag 6
    “VISITA AD EXPO 2015”
    Domenica 11 ottobre un bel gruppo di soci del nostro circolo si sono recati all’Expo per partecipare al seminario
    “Energia Brasil” organizzato in collaborazione con Legambiente Lombardia. Al termine del seminario, il Direttore
    Generale brasiliano di Itaipu Binacional e il Presidente di Water Right Foundation
    hanno sottoscritto un importante accordo di cooperazione che prevede la
    Si darà impulso alla creazione di
    reti internazionali di buone pratiche, anche a piccola scala, ispirate alla traduzione operativa e concreta dei principi
    della , in un’ottica di modelli locali partecipativi e integrati per uno sviluppo realmente
    sostenibile”.
    ha
    sostenuto nel suo intervento che
    si sta finalmente affermando una
    nuova coscienza ambientale e
    planetaria e la stessa enciclica
    del Papa Francesco è un
    formidabile impulso in questa
    direzione. Particolare rilievo
    assumerà lo studio e la
    divulgazione del programma
    riconosciuto recentemente dalle
    Nazioni Unite come una delle
    migliori iniziative a livello
    mondiale degli ultimi 10 anni in
    materia di gestione delle acque,
    vincendo il premio UN-Water
    Award.
    , coordinatore
    del , ha assistito anch’egli alla firma dell’accordo e il programma Coltivando Agua Boa ne sarà il
    cuore ed il motore. Nel mondo si moltiplicano gli allerta meteo e ogni precipitazione è una catastrofe annunciata , i
    cittadini scorrono con ansia le notizie meteo come mai prima d’ora. Cos’altro deve succedere, dice Friedrich nel suo
    intervento, perchè si assumano iniziative risolute per cambiare direzione al nostro modello di sviluppo? In attesa
    dell’ennesima inutile dichiarazione dei capi di stato riuniti nelle conferenze su clima e inquinamento, noi vogliamo
    operare da subito a livello locale e dare spinta reciproca a questo movimento che il programma CAB ha già iniziato
    in america latina e in altri paesi del mondo. Bisogna sviluppare un’incredibile somma di azioni positive rivolte al
    territorio, alle comunità locali, alle risorse naturali nel dichiarato intento di tradurre in pratica “la carta della terra”
    di cui secondo il noto teologo e filosofo , CAB rappresenta una meravigliosa miniatura.
    Un’esperienza memorabile, anche perché abbiamo
    avuto il piacere di ascoltare il pensiero illuminato di
    .
    Per chi non lo conoscesse, ecco chi è Leonardo Boff
    (qui in foto con Massimo ed Eugenia).
    Nipote di immigrati italiani emigrati dalla borgata di
    Col dei Bof in comune di Seren del Grappa (provincia
    di Belluno) alla fine del XIX secolo per installarsi nel
    Rio Grande do Sul, membro di una famiglia non nuova
    alla vocazione religiosa entrò nel 1959 nell’ordine dei
    frati francescani minori, presso cui emise la
    professione di fede nel 1964, diventando presbitero
    della Chiesa cattolica. Nello stesso periodo studiò
    teologia e filosofia in Brasile, Germania, Belgio e negli
    Stati Uniti d’America, fino al conseguimento del
    dottorato di Filosofia e Teologia presso l’università di Monaco nel 1970. L’attività pubblica di Boff è sempre stata
    caratterizzata da una strenua difesa dei diritti dei più poveri. Boff denunciò con fermezza e vigore le grandi lobby
    industriali brasiliane che, a suo dire, sfruttavano il popolo delle favèlas, e contribuì in modo essenziale
    all’elaborazione della teologia della liberazione.
    I tratti marxisti del suo continuo impegno nella lotta contro l’oppressione dei popoli latinoamericani lo portarono a
    Jorge Miguel Samek Mauro
    Perini “promozione congiunta di
    azioni educative e culturali di sostegno alla ricerca ed all’innovazione”.
    Carta della Terra
    Jorge Miguel Samek
    “Coltivando Agua Boa”
    Nelton Friedrich
    programma CAB
    Leonardo Boff
    Leonardo Boff
    Pag 7
    scontrarsi sempre più aspramente con le
    gerarchie vaticane, che, a partire dal
    1971, lo ammonirono più volte. Nel 1984
    fu convocato in Vaticano e sottoposto ad
    un processo da parte della
    Congregazione per la Dottrina della
    Fede, allora presieduta dal prefetto
    Joseph Ratzinger (in seguito eletto papa
    col nome di Benedetto XVI), a causa
    delle tesi esposte nel suo libro Chiesa:
    Carisma e Potere. Nonostante le
    giustificazioni fornite, l’anno successivo
    fu condannato al silenzio rispettoso
    (silentium obsequiosum). Nel 1992, a
    seguito di ulteriori minacce di
    provvedimenti disciplinari da parte
    dell’allora Papa Giovanni Paolo II se
    avesse preso parte al Summit della
    Terra, Boff abbandonò l’ordine dei
    francescani. Dopo il 1992 altri temi si
    sono inseriti nel pensiero di Boff, in
    primo luogo quello dell’ecologia e della
    sostenibilità, che egli giudica
    completamente incompatibile con il
    capitalismo e che tenta di integrare alla
    teologia della liberazione.
    L’attività di Boff continuò dopo il 1992
    come teologo della liberazione, scrittore,
    docente e conferenziere. Egli rimase
    inoltre impegnato nelle comunità
    cristiane di base brasiliane. Nel 1993
    divenne docente di etica, filosofia della
    religione ed ecologia presso l’università
    statale di Rio de Janeiro , dove è
    professore emerito dal 2001. Negli anni
    successivi si è occupato in maniera
    sempre più approfondita di politica,
    diventando un vero e proprio teorico
    marxista, ed è divenuto un esponente di
    spicco del cosiddetto movimento noglobal (è stato sempre invitato in qualità
    di oratore alle riunioni di Porto Alegre).
    Boff è sempre stato vicino alle posizioni
    del movimento Sem Terra brasiliano. Nel
    2001 gli fu conferito il premio “Right
    Livelihood Award”. Divenne sostenitore
    di Lula al momento della sua elezione a
    presidente del Brasile, ma se ne è
    successivamente distanziato accusandolo di moderatismo. Attualmente
    vive a Jardim Araras, una riserva ecologica a Petrópolis, assieme alla sua
    compagna Marcia Maria Monteiro de
    Miranda (attivista per i diritti umani ed
    ecologista) e ha sei bambini adottati.
    L’attività come teologo laico
    (1992)
    Le quattro ecologie (IL PENSIERO DI
    Leonardo Boff)
    Ecologia ambientale
    Ecologia sociale
    Ecologia mentale
    Questo primo versante si preoccupa dell’ambiente naturale, della qualità della
    vita e della preservazione delle specie in via di estinzione. Pone la natura fuori
    dall’essere umano e dalla società. Cerca nuove tecnologie meno
    contaminanti, privilegiando soluzioni tecniche. Questo atteggiamento è
    importante perché cerca di correggere gli eccessi causati dalla voracità del
    progetto industriale mondiale, che implica sempre alti costi ecologici. Se non
    ci prendiamo cura del pianeta come un tutt’uno, possiamo sottoporre a grave
    rischio di distruzione parti della biosfera e, al limite, rendere invivibile la nostra
    vita sul pianeta.
    Il secondo versante non si cura solo della natura ma si occupa della totalità
    dell’ambiente. Inserisce gli esseri umani e la società all’interno della natura.
    Non si preoccupa unicamente di rendere più belle le città con strade migliori,
    piazze o spiagge più attraenti, ma rende prioritario un risanamento dei servizi
    di base come una buona rete di scuole e un servizio sanitario decente.
    L’ingiustizia sociale significa violenza contro l’essere più complesso e singolare
    della creazione, quello umano. Egli è parte della natura.
    L’ecologia sociale promuove uno sviluppo sostenibile che presti attenzione
    alle carenze degli esseri umani odierni senza sacrificare il capitale naturale
    della Terra, prendendo anche in considerazione le necessità delle generazioni
    future che hanno il diritto di essere appagati ed ereditare una Terra abitabile.
    Però il tipo di società costruita negli ultimi quattrocento anni impedisce di
    realizzare uno sviluppo sostenibile. Divora energia e ha costruito un modello
    di sviluppo che saccheggia sistematicamente tutte le risorse del pianeta e
    sfrutta la forza lavoro.
    Siamo mancanti di una società sostenibile che trovi per se stessa uno sviluppo
    attuabile che soddisfi le necessità di tutti. Il benessere non potrà essere
    solamente sociale ma tenderà ad essere sociocosmico. Dovrà occuparsi degli
    altri esseri della natura, come le acque, le piante, gli animali, i microrganismi,
    poiché tutti uniti costituiscono la comunità planetaria nella quale siamo inclusi
    e senza di essi noi non possiamo vivere.
    Il terzo aspetto, chiamato anche ecologia profonda, sostiene che le cause del
    deficit della Terra si devono al tipo di società che attualmente abbiamo e al
    tipo di mentalità predominante, le cui radici risalgono ad epoche anteriori alla
    nostra storia moderna, includendo la profondità della vita psichica umana
    cosciente e incosciente, personale e archetipica. Esistono in noi istinti di
    violenza, volontà di dominio, archetipi ombrosi che ci allontanano dalla
    benevolenza in relazione alla vita e alla natura. Dentro la mente umana hanno
    origine i meccanismi che ci conducono alla guerra contro la Terra e si
    esprimono attraverso una categoria: l’antropocentrismo. Esso considera
    l’essere umano come re dell’universo e gli altri esseri hanno senso solo in sua
    funzione; stanno lì per il suo godimento. Questa interpretazione rompe con la
    legge più universale: la solidarietà cosmica dove tutti gli esseri sono
    interdipendenti e vivono dentro una intricatissima rete di relazioni in cui tutti
    sono importanti.
    La moderna cosmologia ci insegna che tutto ha a che fare con tutto. L’essere
    umano dimentica questa intricata legge di relazioni, si aliena da essa e si situa
    sopra le cose, invece che sentirsene accanto in una immensa comunità
    planetaria e cosmica.
    E’ necessario recuperare le attitudini di venerazione e rispetto per la Terra.
    Questo accadrà solamente se prima riscatteremo la dimensione femminile
    che rende disponibili alla cura, sensibili verso l’aspetto più profondo e
    misterioso della vita, recuperando la capacità di meravigliarsi. Il femminile
    aiuta a riscattare la dimensione della sacralità.
    La sacralità impone sempre dei limiti alla manipolazione del mondo, quindi dà
    origine alla venerazione e al rispetto, sentimenti fondamentali per la
    salvaguardia della Terra. Crea la capacità di ri-legare tutte le cose alla loro
    Pag 8
    “ Ci vorrebbe un amico “
    Mercoledì 1 luglio, prima serata di Festambientelaghi 2015, abbiamo presentato il nostro progetto
    : la bellissima azione di volontariato con cui il nostro circolo , in rete con altre 6 associazioni del territorio, ha partecipato e
    vinto il Bando Volontariato Cariplo 2014 .
    Il progetto tratta un tema che può sembrare inusuale per un’associazione che si occupa di salvaguardia dell’ambiente;
    secondo noi invece è perfettamente centrato e coerente con l’azione legambientina che, da sempre, vede nella costruzione e
    valorizzazione del rapporto uomo-natura-animali, la premessa per una migliore qualità della vita.
    “Ci vorrebbe un amico….” si propone infatti di :
  • Promuovere e sensibilizzare un rapporto col mondo degli
    animali che ne rispetti l’alterità, ne comprenda le esigenze
    e i diritti, stipuli un “patto di convivenza”, affermi nuove
    responsabilità.
  • Aiutare alcuni “soggetti fragili” che vivono in condizione di
    solitudine e di mancanza di senso a costruire legami coterapeutici con animali da compagnia.
  • Offrire la possibilità di sperimentare in strutture
    terapeutiche/riabilitative, (Residenze Anziani, Comunità
    Psichiatriche), metodi di intervento e cura (Attività
    Assistite con Animali – AAA) che si avvalgano della
    relazione con animali e formare gli operatori delle
    strutture stesse (medici, psicologi, geriatri, educatori,
    personale infermieristico) alla conoscenza/utilizzo di tale
    risorsa
  • Favorire l’adozione di cani abbandonati da parte di
    comunità o anziani soli e supportare nell’inserimento.
  • Favorire il volontariato nei canili … e molto , molto altro
    ancora !
    Nella serata di mercoledì 1 luglio, abbiamo presentato quanto è
    stato sinora realizzato (più di 100 interventi con cani in strutture
    sanitarie) documentando la nostra azione con immagini e filmati .
    Il progetto è stato illustrato da Bianca Lanfranchi , nostro exPresidente, nel suo ruolo di veterinario ed operatore di Pet
    Therapy e con lei gli educatori cinofili che collaborano alle attività:
    Giorgiana Figus , Simone Migliorati e Stefano Cortinovis .
    Tutti hanno raccontato le loro esperienze, confrontandosi poi con
    il pubblico presente.
    A margine della presentazione e durante tutte le serate della festa
    è stato possibile visionare ed acquistare oggettistica per cani e
    gatti, preparata dagli utenti delle varie strutture in cui sono state
    avviate le attività .
    Copertine, cuscini, trecce, borse, giochi problem solving, biscotti e
    crocchette per cani … il ricavato della vendita è stato utilizzato per
    coprire le spese di alcune delle attività previste dal progetto. Il
    progetto continua, terminerà nel 2016.
    “ Ci vorrebbe un amico

    AL VIA LA CAMPAGNA
    ADESIONI 2016
    Se anche quest’anno vuoi unirti a noi per rendere
    possibile la realizzazione delle nostre numerose
    iniziative e dare il via ad un vero cambiamento, iscriviti
    subito. Il tuo contributo renderà la nostra associazione
    ancora più forte!
    Sono aperte le adesioni per l’anno 2016. Puoi iscriverti
    o rinnovare la tua tessera alla nostra sede
    “Legambiente Alto Sebino” in via Rocca, 6 a Castro.
    Di seguito le tariffe:
    fino a 14 anni (nati dal 2002 in poi)
    € 10
    dai 15 a 28 anni
    (nati dal 1988 al 2001) € 15
    Con abbonamento “La Nuova Ecologia” € 30
    Con abbonamento “La Nuova Ecologia” € 30
    Con abbonamento “La Nuova Ecologia” e
    il volume “Ambiente Italia” € 80
    Con abbonamento “La Nuova Ecologia” € 50
    Per maggiori informazioni si può consultare il sito
    , scrivere a
    oppure chiamare il seguente numero 348 5411746.

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