il turismo incontra l ambiente

La varietà paesaggistica e culturale  italiana, la scoperta delle tradizioni locali, può trasformare la vacanza in un’occasione per arricchire la propria personalità e le proprie conoscenze. Viaggiare in modo consapevole e attento permette di non appiattire le differenze e le peculiarità delle destinazioni.

Legambiente Alto Sebino mette a disposizione la propria esperienza di associazione ambientalista al servizio di nuove e concrete iniziative di “turismo sostenibile”.

Proponendo  un’offerta di attività sportive, naturalistiche e culturali fatte nel pieno rispetto dell’ambiente, ci poniamo l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, preservando il patrimonio del nostro territorio.

Il paesaggio, indipendentemente dal suo valore intrinseco, essendo “ambiente di vita delle  persone” che  quindi influisce  sulla qualità  della vita, è soggetto a tutela e riqualificazione.

Tutto ciòin assoluto accordo con uno sviluppo economico sostenibile, progettato  ed  attuato  con il coinvolgimento  sociale delle popolazioni locali.

In questi ultimi anni, anche nel nostro paese, la politica dell’ambiente, sembra trovare, nell’opinione pubblica, più larga presa e maggiore eco, anche se poi non sempre gli orientamenti e le soluzioni adottate dai nostri amministratori, mostrano chiarezza e validità di contenuti.

E’ necessario stimolare le istituzioni a sviluppare politiche e progetti che abbiano una forte valenza ambientale, sia dal punto di vista della tutela come dello sviluppo del proprio territorio. La direzione corretta è quella di focalizzare l’attenzione sul sistema fiume, lago e montagna come percorso privilegiato per la valorizzazione anche economica del nostro bel territorio.

Il 20/21 giugno si disputerà la 42^ edizione del trofeo”Valli Bergamasche” una competizione valida per il trofeo mondiale 2015 che vedrà al via  centinaia di moto da enduro che da venerdì a domenica percorreranno decine di chilometri su sentieri, pascoli, mulattiere e alvei di torrenti montani, con partenza da Rovetta. Si tratta di una grande competizione sportiva, che richiamerà migliaia di appassionati; ma per l’ennesima volta si riproporrà una competizione molto meno appassionante tra sport motoristici e ambiente.

L’occasione dell’ennesimo mondiale “enduro” ci da la possibilità  di puntare il dito contro questa assurda modalità di vivere il nostro territorio;  i  motociclisti mettono a rischio l’equilibrio naturale di sentieri, prati e boschi con le loro scorribande senza alcuna regolamentazione.

In occasione della 41^ Valli Bergamasche, gara valida quale 3° prova del Campionato Mondiale di Enduro, tenutasi a Lovere il 22 e 23 maggio 2010 le Amministrazioni comunali di Lovere, Bossico, Costa Volpino, Rogno, Cerete, Songavazzo, la Comunità Montana dei “Laghi Bergamaschi e della Valle Seriana si erano riunite con il Moto Club Bergamo e  le associazioni ambientaliste WWF Bergamo,  Legambiente Alto Sebino,  Italia Nostra sez. Valle Camonica,  CAI Lovere e gli Amici del Museo Civico Scienze naturali Lovere, per valutare gli aspetti organizzativi e le ricadute  ambientali dell’evento.

La relazione prodotta, intitolata:

Valutazione delle conseguenze dannose col piano di manutenzione e ripristino dei tracciati

era stata riconosciuta da tutti come novità assoluta per questo tipo di manifestazioni per la Provincia di Bergamo. Senz’altro elemento imprescindibile sia per la garanzia di tutela ambientale e di attuazione di quanto previsto dal Regolamento Regionale n° 5/ 2007.

Era stato da tutti convenuto che la competizione di Lovere rappresentava il momento fondamentale per riprendere e portare a conclusione il progetto per la realizzazione di un percorso chiuso e controllato per moto da enduro, già proposto dalle Amministrazioni comunali di Bossico, Castione della Presolana, Cerete, Endine Gaiano, Fino del Monte, Lovere, Onore, Rogno, Rovetta, Songavazzo, Sovere, Costa Volpino in data 31 ottobre 2009 alla Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, di Valle di Scalve, di Valle Seriana, di Vallecamonica ed al Moto Club Bergamo e di Costa Volpino. Con questo impegno, condiviso da tutte le parti in causa, si era ritenuto di aver trovato una strada innovativa per la soluzione di un problema che da anni era irrisolto. Con questa soluzione, era possibile soddisfare le esigenze di tutela del territorio e, nello stesso tempo, di una fruibilità

regolamentata per tutti gli appassionati di enduro.

In attesa di giungere alla realizzazione di questo progetto erano stati assunti i seguenti impegni:

  1. intervento di ripristino e recupero integrale di alcuni tratti del percorso da anni in situazioni di degrado da parte del Moto Club di Bergamo.
  2. intensificazione delle attività di vigilanza e di controllo del territorio con il  coinvolgimento di tutti i soggetti abilitati alla funzione e con il coordinamento delle Amministrazioni Comunali e Comunità Montane.

Con profondo rammarico prendiamo atto che a distanza di cinque anni, nulla è stato fatto di quanto concordato; assistiamo rammaricati al consueto balletto delle responsabilità. Ancora una volta, le istituzioni sono venute meno agli impegni che avevano preso verso i cittadini, tradendone le aspettative e la fiducia.

La nostra posizione è chiara in merito all’utilizzo del nostro bel territorio: prendiamo le distanze da queste manifestazioni e rimarchiamo le ricadute ambientali negative.

L’unica opzione percorribile perché per noi è il male minore, è la realizzazione del percorso unico per gli enduristi delle nostre tre valli, al fine di regolamentarne l’attività, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Ribadiamo ancora una volta che il mondiale di enduro, con la sua cassa di risonanza mediatica, è un’ altra occasione da non perdere, per dare visibilità a questa proposta, con lo scopo di trovare la soluzione di una problematica che si trascina ormai  da troppi anni.

Noi crediamo che comunque sia un’altra la strada da seguire; a tal proposito proponiamo

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Rassegna Stampa

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