Le acque del fiume e le terre che lo circondano sono un “bene comune” i principali fruitori delle aree fluviali sono innanzitutto le popolazioni che vivono ai margini di questo territorio. E’ necessario riappropriarsi del fiume e della sua storia, restituendolo alla cultura dei territori, non solo nel suo valore ecosistemico ma anche nei suoi valori storici, quale perno della quotidianità e dell’attività all’aperto dei residenti e dei turisti che ogni anno godono della bellezza del territorio Sebino Camuno. Il tema centrale è quello di ribaltare la visione del fiume, da retrobottega a giardino di casa.
La sua tutela è indispensabile alla conservazione del paesaggio, al mantenimento di importanti aree agricole e soprattutto alla gestione idrogeologica.
Siamo convinti che sia necessaria la sua valorizzazione di carattere ambientale per dare respiro e mantenere viva la rete ecologica. Ci sono luoghi come questo che permettono il riconoscimento della nostra identità e devono essere tutelati nell’interesse comune, qui si distingue il fiume dal lago, il suolo fertile e la biodiversità che vive negli spazi aperti e lacustri.
Siamo estremamente convinti che il campo volo sia una scelta inadeguata alla conservazione del territorio e soprattutto consegni questa importante area alla fruizione di pochi privilegiati producendo una intensa fonte di inquinamento e notevole impatto ambientale per tutti.
Il campo volo è una pretesa di pochi totalmente inadeguata alla fragilità e alle potenzialità del territorio.
“Condividiamo l’attenzione che l’amministrazione comunale ha posto in questi mesi non patrocinando eventi di volo per noi totalmente illegittimi e soprattutto avviando un percorso di valorizzazione del territorio – sottolinea Massimo Rota, presidente di Legambiente Alto Sebino – la dismissione, negli anni precedenti, delle infrastrutture per la cava di materiali ha inoltre restituito al fiume e al lago la loro dignità. Ora spetta a noi conservare definitivamente questo luogo prezioso e unico cercando anche progettazioni che dall’agricoltura e dalla natura producano benessere per la popolazione. Siamo convinti di questo percorso e le osservazioni al Piano di Governo del Territorio del Comune di Costa Volpino che abbiamo presentato con Italia Nostra vadano in questa direzione e siano indispensabili per la conservazione del suolo e del nostro patrimonio ambientale”
Dobbiamo proporre alle nuove generazioni, ai nipoti, quello che era patrimonio dei loro nonni e che i padri troppo “distratti” da un modello di sviluppo turbinoso sembrano aver perso.
A luglio 2018 l’Alto Sebino e la Valle Camonica sono state riconosciute “Riserva della Biosfera” a conferma dell’alto valore ecologico ambientale del nostro bel territorio.
“Il fiume”, un capitale naturale il cui valore strategico va ben oltre le sue acque e le sue sponde, i territori che attraversa e le comunità locali che direttamente sollecita, è un bene comune di portata più ampia, che può vivere solo grazie all’azione sinergica tra amministrazioni pubbliche, associazioni di rappresentanza degli interessi diffusi, mondo della ricerca, enti che promuovono lo sviluppo sostenibile e alla partecipazione dei cittadini. Dopo queste premesse, appare evidente la necessità della riqualificazione a 360° della parte terminale del corso del fiume Oglio prima di sfociare a lago. La creazione di un “parco”, permetterebbe una gestione territoriale moderna sensibile ed attenta agli equilibri naturali, oltrechè economici e sociali, enfatizzandone al massimo le potenzialità e utilizzando con saggezza e scientificità i luoghi e i beni disponibili



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